lunedì 28 ottobre 2013

Malghette di Faedo



In località Pineta a Faedo
 Gli splendidi boschi di faggio sopra le Malghette

Malghette di Faedo - dislivello 700 m - km 25
Ale

Paganella...BUONA LA PRIMA

 Io e Egon durante la salita
Egon e Giovanni durante la salita
 Brindisi!!!
 Prima parte di discesa: POLVERE


Paganella - F - dislivello 1100 m
Ale, Egon, Giovanni
 
Prima nevicata = prima sciata. Meglio di così non potevamo aspettarci...sci ai piedi dal Santel e in discesa 100 m sopra. Brindisi propiziatorio in vetta e primi deliziosi freddi :)

Monte Calisio




 Masi Saracini verso la Paganella
Pergole autunnali sotto Montevaccino
  
Dislivello 998 - km 32
Ale

Laghi di Lamar


Laghi di Lamar - dislivello 700 m
Ale & Alessio

Via Alessandro Avancini



Via Alessandro Avancini - 6a+ - 220 m - Pian della Paia - Parete Ghandi
Ale & Gianfranco
 
A mio parere salita da consigliare solo se si ha un buco di qualche ora e il tempo è instabile e non permette quindi salite più lunghe e/o gratificanti. Carino il primo tiro e il penultimo ma nulla di eccezionale. Bravo al Pilati, l'apritore della via, che ha saputo trovare ancora una linea libera su questa parete. Secondo, terzo e quarto tiro si possono tranquillamente concatenare in uno solo avendo una corda lunga e saltando qua e la gli abbondantissimi spits.

Rampa in alternanza


 
 
 Io all'inizio del II tiro
 
 Rampa in alternanza - VI+ - 300 m - parete di S. Massenza
Ale & Andrea
 
Bella via, forse la più bella che ho fatto su questa parete. Dal sapore molto alpinistico visto le poche protezioni in loco offre un arrampicata su ottima roccia e con dei singoli passaggi davvero divertenti. Bella li :)

Alpinismo eroico

Alpinismo eroico" raccoglie tutti gli scritti di Emilio Comici. Si tratta delle relazioni delle salite compiute dall'alpinista triestino tra il 1925 e il 1940 che conservano quasi sempre il dono della spontaneità e dell'immediatezza. Di Comici lasciano intravvedere, più che l'eroe, l'uomo che davanti alla montagna e alla sua bellezza non può che provare smarrimento. Riproporre oggi i pensieri di questo alpinista, divo ante litteram e al contempo divulgatore appassionato di un modo nuovo di arrampicare, significa rimettere a fuoco non solo la persona di Comici, ma anche la sua funzione storica alla luce di quanto è stato fatto dopo di lui.

Nel regno di Marmolo

Le montagne, i laghi e gli stessi abitanti del bosco non erano più tasselli di un mosaico realiazzati dalla forza della natura o secondo la teoria dell'evoluzione di Darwin.
Le forme di un monte non erano più scolpite solamente dall'erosione del vento o della pioggia. I camosci non popolavano più le alte cime unicamente per fuggire al fucile dell'uomo. Tutto quello che ora vedevo e sentivo dentro di me aveva un'origine propria che andava oltre il semplice pensiero della ragione. La fantasia scaturita dall'inconscio era finalmente libera di viaggiare oltre l'immaginazione. Se leggendo questi racconti sarò riuscito a ravvivare la fiamma della fantasia che dimora nei vostri cuori, vorrà dire che avrò raggiunto il mio scopo e allora scoprirete che questo libro potrà diventare la chiave di accesso per un mondo ancor più fantastico.
 Le Dolomiti sono da sempre terreno fertile per l'immaginazione dell'uomo e non esiste luogo dove la fantasia non possa trovare ispirazione, sia che si tratti di una splendida cascata o di uno straordinario fungo dolomitico. Ovunque ci troveremo, anche d'innanzi al più semplice frammento di roccia, riusciremo a scoprire una storia piena di magia che aspetta solo qualcuno per poterla tramandare.
Attraverso questi racconti l'autore ha cercato di spiegare, con fantasia e senza alcuna pretesa di veridicità, la genesi e la magia che circondano questi luoghi incantati. Sarà quindi sufficiente chiudere gli occhi per poter vivere in prima persona queste vicende e molte altre che scaturiranno dalla fantasia di ciascuno di noi


venerdì 4 ottobre 2013

La vetta troppo lontana

“La vetta troppo lontana” è un inno alla montagna e un omaggio a tutti quelli che la vivono intensamente, con passione a 360 gradi. Scialpinismo, arrampicata, semplici passeggiate, roccia, sci fuori pista, scalate su ghiaccio. Tanti modi di avvicinarsi ad essa e mille emozioni e sfumature che emergono dalle pagine del libro assieme alla ricerca di un certo modo di frequentarla, di un sentiero che insegue un sempre fragile e momentaneo equilibrio tra natura e individuo, tra vita e pensiero. Vi è l’ambizione di voler guardare il mondo e se stessi da un’altra e alta prospettiva, che permetta di riflettere con il distacco che le cime riescono a garantire. Nella descrizione delle avventure di De Mas emerge prepotente la voglia di mettersi in gioco, di migliorarsi, di conoscere i propri limiti e superarli, spostarli per trovare nuovi traguardi sempre più ambiziosi, per cercare la propria dimensione, per raggiungere la vetta definitiva, l’equilibrio perfetto tra anima, corpo e natura. Raccontato in prima persona, alternando momenti del passato, altri di raccordo e di pura descrizione, fino a vivere il presente nei momenti salienti delle imprese di De Mas, il libro descrive l’ideazione, la preparazione e lo svolgimento della spedizione al Cho Oyu, montagna himalayana di 8201 m. Le montagne, Civetta, Monte Bianco, Cervino e Kilimanjaro, si susseguono intervallate dalla narrazione degli allenamenti e degli stati d’animo in un crescendo di emozioni che mettono in luce paure, gioie, soddisfazioni, sacrifici e sconfitte di chi, come De Mas, pratica l’alpinismo con la passione del dilettante che vede e cerca nella montagna una via ed un equilibrio di fficile da trovare. Perché, in fondo, andare in montagna è imparare a vivere.