La farfalla sul ghiacciaio è un romanzo introspettivo sui motivi che spingono l'alpinista a giocarsi inconsciamente la propria vita, ma anche sull'idea che esiste una montagna che può dare gioia senza chiedere di rischiare. “Di fronte alla morte - scrive Oreste Forno - più di una volta mi sono sentito dire: Fa parte dell’andare in montagna e bisogna accettarla per i tanti benefici che comunque la montagna dà. E pensando alle tantissime persone che trovano grande soddisfazione e gioia nell’andare in montagna, come si fa a non condividere un’affermazione come questa? Ma la questione è un’altra, perché non si tratta di togliere l’uomo dalla montagna, o viceversa, perché a quel punto bisognerebbe toglierlo anche dalla strada, e l’uomo non è fatto per stare sotto una campana di vetro. E nemmeno gli si può vietare la montagna più dura. Lo dico perché so cosa significhi sentire quel bisogno, che è come una luce che ti acceca, ma che allo stesso tempo ti permette di vivere momenti ed esperienze che rendono più ricca la tua vita. E allora credo che si possa anche accettare la possibilità di morire in montagna, se questo avviene in modo del tutto accidentale e non per negligenza, o per errore, o presunzione, o per troppa pienezza di sé, purché si faccia comunque il possibile per scongiurarla. Quindi mettiamola così: la ‘pelle’ a tutti i costi, e non la cima a tutti i costi!
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