mercoledì 26 giugno 2019

Ogni riferimento è puramente casuale

Dal rito delle presentazioni, alle campagne comunicative, dall’ossessione della prima pagina, alla ricerca della benevolenza del critico, dalla concorrenza tra editori, alle abitudini degli uffici stampa, all’incubo dei manoscritti, questi racconti sono tutti scritti con un sarcasmo al limite del grottesco. Non a caso la morte, la rovina, la caduta sono presenti in tutte le storie, quasi che il successo sia frutto di un patto col diavolo e si sia davvero disposti a vendere l’anima pur di raggiungere la pubblicazione, il successo, la vetta delle classifiche. È una corsa che non risparmia nessuno, né l’autore che vuole essere consacrato ai posteri, né l’editore a caccia del best seller, né il critico la cui fama è pari alla sua purezza, né il libraio che punta sull’ospite importante da esibire, e neanche il lettore disposto a mettersi in fila per ore per un autografo. È il mondo della comunicazione quello che più interessa e diverte Manzini, con i suoi miti, le sue prigioni, gli immancabili riti; anche il sesso finisce per farne parte come un ingrediente indispensabile con cui condire il successo.

lunedì 24 giugno 2019

Libera nos a Malo

"Libera nos a Malo" è la presentazione della vita e della cultura di Malo, un paese della provincia vicentina, negli anni Venti e Trenta, ricreata, con un misto di nostalgia affettuosa, di distacco ironico, e di rigorosa intelligenza, dall'autore ormai adulto. Attraverso il microcosmo di Malo viene fissata e trasmessa compiutamente al futuro la vicenda di tutta la nostra società, nel breve periodo in cui passa da una statica e secolare civiltà contadina alle forme più avanzate della modernità, la vicenda addirittura di tutto il nostro mondo con le fratture che hanno segnato la sua precipitosa evoluzione."

Corno di Tres







dislivello 400 m
Ale&Federico

sabato 22 giugno 2019

Bambole di pietra

Nella seconda metà del xviii secolo Déodat de Dolomieu, geologo e viaggiatore, filosofo e pittore, valente conversatore e seduttore, si avventura nella regione delle Alpi, senza servitù e con qualche pregiata bottiglia di vino e una non modica quantità di caffè nel nécessaire. Viaggia per quasi un mese, spesso a piedi, tra montagne fatte di «pietre calcaree luminose, biancastre e grigiastre». È incantato a tal punto da quella roccia da portarsene dietro più di un frammento che, una volta tornato in Francia, spedisce all'amico Théodore-Nicolas De Saussure. Nel 1792 Saussure battezza quel tipo di roccia dolomia, in onore dell'amico. Nella prima metà del secolo successivo l'intera catena di monti fatta di quelle pietre calcaree viene chiamata Dolomiti. Così comincia la «leggenda» di quelle magnifiche montagne affiorate, come per magia, dal fondo del mare 250 milioni di anni fa. Una leggenda che risale appunto alle scoperte dei geologi viaggiatori di fine Settecento e inizio Ottocento, prosegue con le prime avventure degli alpinisti, si muta in una vera e propria «dolomitologia» a opera di numerosi scrittori e giornalisti, e vacilla inevitabilmente quando emergono gli interessi turistici, in primo luogo lo sci, l'hotellerie di lusso e i riti delle vacanze-intrattenimento. Bambole di pietra narra la storia di questa leggenda attraverso un racconto avvincente in cui sfilano in prima persona tanti protagonisti, dall'eroe italiano Cesare Battisti a quello tirolese Andreas Hofer, dallo scienziato Dolomieu al mito alpinistico di casa Reinhold Messner, dallo scrittore Dino Buzzati al cineasta Luis Trenker.

A Capo Nord: un anno in bicicletta lungo i mari d'europa

Licenziarsi. Una liberazione o una follia? Una liberazione per Carla e Aldo che mollano tutto e partono, insieme e in bicicletta, per un viaggio lungo un anno. Ventiquattromila chilometri lungo le coste d'Europa; dall'Adriatico al Tirreno, dal Mediterraneo, all'Oceano Atlantico, fino alla Manica e al Baltico. Meta finale, Capo Nord, a segnare il giro di boa per il rientro a casa. Un anno a pedinare costantemente il mare, sospesi in un tempo che sfugge agli schemi quotidiani del vivere, per recuperare i naturali ritmi interiori.

giovedì 20 giugno 2019

Da malga Arza a cima Loverdina per il passo degli Inferni


L'alpeggio di malga Arza
Quasi a malga Termoncello
Malga Termoncello
 Dal passo degli Inferni verso cima Loverdina
 Poco sotto cima Loverdina verso il lago di Tovel
 In vetta
 Una delle numerose femmine di capriolo incontrate quest'oggi




km 10 - dislivello 900 m
Ale

mercoledì 19 giugno 2019

Oscar e la dama in rosa

Testa Pelata ha dieci anni e il soprannome gliel'hanno dato per via del cranio completamente pelato a causa delle cure per il cancro a cui si sottopone. La sua vita trascorre in ospedale, in un reparto riservato ai bambini con malattie gravi, i suoi unici amici. Soffre, sa che cure e trapianti non hanno avuto buon esito, sa che presto morirà, eppure quello che a prima vista sembrerebbe un quadro funesto si rivela una meravigliosa e movimentata avventura per merito di Nonna Rose, una "dama rosa", come vengono chiamate le volontarie che prestano assistenza ai degenti, per via, appunto, del camice rosa che indossano. Nonna Rose trasforma gli ultimi dodici giorni di vita del bambino in un'epopea rutilante di avvenimenti, gli fa vivere l'esistenza che non vivrà, lo mette in grado di vedere esauditi desideri che non avrebbe avuto il tempo di desiderare.

Palvico







Ale&Erika

lunedì 17 giugno 2019

Cros dei Francesi



dislivello 600 m
Ale

Toccata e fuga subito dopo mezzogiorno. Per evitare il più possibile il sole sono salito al molinel e da qui fino alle Cros dei Francesi. Caldazzo!

domenica 16 giugno 2019

Da malga Arza a malga Termoncello


 L'alpeggio di malga Termoncello
Malga Termoncello dal sentiero che porta verso malga Flavona


dislivello 550 m
Ale&Federico, Carlo