Com'è possibile che Aurel Timescu, con il suo accento rumeno e la sua aria da anni Trenta, sia Console di Francia? Eppure è così, anche se nella diplomazia transalpina ricopre ruoli subalterni e viene assegnato a incarichi di second'ordine. Questa volta è in piena Africa, più precisamente in Guinea, lui che odia il caldo. Prova a resistere, suda, di notte beve Tocai e suona il piano. Fino al giorno in cui avviene finalmente l'unica cosa che può ancora appassionarlo: un delitto senza spiegazione apparente. Viene ritrovato un ricco turista bianco appeso all'albero maestro del suo yacht. Morto. La polizia locale e le autorità diplomatiche francesi brancolano nel buio. Ma Aurel, lo strano Console, avvia la sua indagine personale. Vestito con il suo cappottone invernale nonostante i quaranta gradi all'ombra, ispirato dalle sue notti di alcol e di musica, si lancia senza paura in un'avventura che lo porterà dai bassifondi africani alle vette della finanza internazionale.
Il cadavere di Franz Kammeralnder, mite studente austriaco in Italia con il programma Erasmus, viene trovato in prossimità di uno dei forti austro-ungarici trentini della Grande Guerra. Tutto fa pensare a un tragico quanto banale incidente di montagna, e così viene liquidato dalle autorità locali, ma alcuni particolari non convincono il suo fraterno amico Sgorbia, bizzarro scultore del legno che ha scelto di vivere tra le Prealpi Cimbre dopo aver lasciato la sua città. Insieme a Bianca, amica del cuore di Franz, fare chiarezza sulla morte del ragazzo li trascinerà in una spirale perversa che rischierà di travolgerli, rievocando lontane vicende legate all'Opzione cui furono chiamati anche i Cimbri di Luserna e alle devastanti conseguenze, vive ancora oggi, di quelle sventurate scelte