martedì 30 settembre 2014

La passeggiata dell'ubriaco

A ciascuno di noi, guardandoci indietro, capita di pensare che le cose sarebbero andate diversamente se non fosse stato per decisioni prese d'impulso, persone incontrate per caso, opportunità professionali inaspettate. Il nostro successo nel lavoro, negli investimenti, nelle decisioni importanti e meno importanti di ogni giorno dipende in parte da abilità innate, competenze e impegno, ma in parte anche da fattori casuali e quindi incontrollabili. Non vuol dire che il talento non sia importante, ma il legante tra le nostre azioni e i risultati che otteniamo non è diretto come ci piace credere che sia. La nostra mente ci induce spesso in errore, dai tecnici di laboratorio alle prese con i falsi positivi negli esami medici, fino agli esperti del calcolo probabilistico chiamati a deporre in tribunale, tutti usiamo l'immaginazione e l'intuito per colmare le lacune nei dati a nostra disposizione, imbocchiamo scorciatoie, crediamo di intravedere schemi ricorrenti e regolarità significative dove non ce ne sono, e giungiamo a conclusioni affrettate sulla base di informazioni incerte e incomplete. Saper compiere scelte sagge di fronte all'incertezza è una dote rara, ma come ogni dote può essere affinata con l'esperienza. Ci sono voluti molti secoli, ma la scienza ha imparato a guardare oltre l'apparenza di ordine e a riconoscere la casualità nascosta nella natura e nella vita quotidiana.

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