Il protagonista di questa biografia è un eschimese, Qupersiman, nato nel 1889 in Groenlandia e che negli anni Sessanta ha affidato le memorie della sua giovinezza a un pastore protestante danese. Il racconto che ne deriva, asciutto ed essenziale come il succedersi delle cose, è una testimonianza su un mondo e su una civiltà ormai quasi del tutto scomparsa. Il mondo artico è evocato nel suo biancore e nel suo ghiaccio, nei kayak che percorrono le acque gelate, nella bellezza degli iceberg e degli abbaglianti specchi d'acqua che fanno risaltare, per contrasto, l'estrema povertà e durezza dell'esistenza.
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