Fino a qualche tempo fa, i biologi erano unanimemente convinti che gli esseri viventi non fossero altro che il prodotto dei rispettivi geni. Con la comparsa dell’epigenetica si è scoperto che il programma contenuto nel DNA può essere espresso, inibito o modulato dal comportamento degli esseri viventi, i quali dispongono di un vero e proprio potenziale di azione sul genoma, in grado di alterarne le funzioni senza, naturalmente, mutarne la sequenza. Per quegli esseri viventi che siamo noi, questa scoperta è palesemente gravida di conseguenze. Sappiamo ora che il nostro comportamento quotidiano, ciò che mangiamo, l’esercizio fisico che pratichiamo, la nostra resistenza allo stress, lo stile di vita che adottiamo, inibiscono o attivano certi geni. Siamo come i direttori d’orchestra di una sinfonia, coautori della nostra vita, della nostra salute, del nostro equilibrio. Joël de Rosnay traccia in questo libro la storia di questa rivoluzione e si sofferma sui suoi effetti sul «vivente», su come, soprattutto, ogni vivente possa prendersi cura del proprio ambiente e del proprio corpo. L’approccio epigenetico, per de Rosnay, va, tuttavia, ben oltre il corpo del singolo vivente. Se, infatti, è possibile agire su un sistema tanto complesso quanto lo è un organismo vivente, perché non applicare l’epigenetica a un altro sistema particolarmente complesso, alla società in quanto tale? Pensare a un mondo in cui gli individui, oltre a plasmare la propria vita personale, siano in grado anche di plasmare quella della società, segnando il passaggio da una democrazia rappresentativa a una democrazia partecipativa? Basata sull’interdipendenza tra individuo e ambiente, l’epigenetica svela, nelle pagine di questo libro, il mondo a venire.
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