Nata a Teheran il 21 marzo 1982, primo giorno di primavera, Nasim è cresciuta sotto l'oppressione del governo iraniano nello stesso modo in cui un fiore sboccia nel deserto. D'altra parte il suo nome significa «brezza», e della brezza lei condivide lo spirito indomito e libero. Ero roccia, ora sono montagna è il racconto della sua vita, da bambina ribelle con la passione per le arti marziali e il desiderio di diventare un ragazzo, a giovane donna innamorata della natura e alla costante ricerca della propria identità. Nasim ricorda gli anni dell'infanzia, le prime arrampicate, i divieti e le ritorsioni subite da parte della polizia morale, ma soprattutto ripercorre le molte nuove vie che ha aperto sulle montagne di Iran, Armenia, Georgia, India ed Europa. Dopo le rivolte del 2022 e la stretta del regime, ha deciso di esporsi in prima persona dando voce, attraverso i suoi social network, a tutte le donne vittime di soprusi. Per farlo ha dovuto sacrificare tutto ciò che aveva costruito nella sua terra, ma la forza di credere in sé stessa e nelle proprie possibilità non l'ha mai abbandonata: denunciando gli orrori e le violenze della repubblica islamica, Nasim ha fatto della propria storia un modello di libertà in Iran e nel mondo.
Ogni relazione è frutto di impegno e di fatica, perché nessun essere umano è identico a un altro. L'aspetto che conta di più nella nostra vita sono le relazioni con gli altri e la qualità di queste relazioni. Con la famiglia, con il partner, con gli amici e, cosa fondamentale, con noi stessi. Se riusciamo a sintonizzarci con gli altri in modo funzionale ed equilibrato, allora tutte le sfide complesse che la vita ci presenta diventano più facili da gestire. Ma talora accade, inevitabilmente, di incontrare difficoltà grandi e piccole nei nostri rapporti. In questi momenti, troppo spesso ci arrovelliamo sul perché le cose non vanno come vogliamo: «Perché il mio partner mi ha lasciato?» «Perché mio figlio si comporta male?» «Perché mi sento così infelice?» Siamo concentrati sulla ricerca di una spiegazione, mentre in realtà quel che conta, come spiega Philippa Perry in questo libro illuminante, è sempre il come: come amiamo, come litighiamo, come riusciamo a sentirci appagati e, soprattutto, come sappiamo cambiare, adattandoci agli alti e bassi della vita e alla mutevolezza dei rapporti umani.
"I problemi di peso e di salute delle persone non sono dovuti né ai grassi, né agli zuccheri, né al fatto che la civiltà informatica, con la sua eccessiva sedentarietà, abbia sostituito il salubre stile di vita agreste. Il problema, secondo me, è il grano: o, per lo meno, ciò che ci vendono con questo nome. Provate a sfogliare gli album di famiglia dei vostri genitori e dei vostri nonni: molto probabilmente resterete colpiti da quanto tutti siano incredibilmente magri. Come mai gli uomini e le donne degli anni Cinquanta e Sessanta, casalinghe sedentarie in testa, sono molto più magri delle persone che vediamo ogni giorno in spiaggia, al centro commerciale o anche allo specchio? Io credo che l'aumento del consumo di cereali - o, più precisamente, l'aumento del consumo di questa pianta geneticamente modificata che è il grano moderno - possa spiegare la differenza tra gli snelli sedentari degli anni Cinquanta e le persone in sovrappeso del Ventunesimo secolo. Mi rendo conto che può sembrare assurdo, ma ciò che mostrerò in questo libro è precisamente questo: che il cereale più diffuso al mondo è l'alimento più dannoso per la nostra salute." (William Davis)
Ale&Erika&Federico&Gabriele