Jean Daragane, scrittore parigino vicino alla settantina, vive in totale solitudine, fuori dal resto del mondo. Un giorno, però, quando da mesi non parla più con nessuno, il telefono di casa squilla una prima volta. Dall'altra parte del filo si ode la voce di un uomo che dice di aver ritrovato il suo taccuino degli indirizzi forse perduto su un treno, e propone un appuntamento. Daragane non vuole incontrarlo; rompere il suo isolamento gli costerebbe troppo, e in fondo i numeri segnati su quel taccuino non gli interessano. I numeri delle persone che hanno veramente contato qualcosa nella sua vita, lui infatti li conosce a memoria, e quelle persone non possono più rispondere. Infine accetta un appuntamento ed è cosi che incrocia l'ambiguo Gilles Ottolini e la sua sottomessa e giovane compagna, Chantal Grippay. Ottolini gli dice che ha trovato nella sua rubrica un nome che gli interessa molto, Guy Torstel, ma Daragane non si ricorda di lui. In privato Chantal gli consegna il dossier che Ottolini ha preparato con i suoi appunti e la foto misteriosa di un bambino, e strappa inconsapevolmente all'oblio una vicenda accaduta sessant'anni prima: l'omicidio irrisolto di una giovane donna. Gli squilli del telefono continuano per giorni. La mattina, la sera, la notte. Raggiungono Daragane nel sonno, nel dormiveglia, senza tregua. E in una Parigi che ancora conserva le ombre del passato, riaffiorano nomi e voci che costituiscono la sua esistenza e che Daragane non aveva più voluto ricordare.
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