Perché viaggiare? Per conoscere mondi nuovi, per evadere dalla quotidianità, per fare nuovi incontri, per inseguire un sogno, per smania di avventure, per mettersi alla prova: valicare i confini, sia pure solo della propria città, è comunque un andare alla ricerca di se stessi. Dal Milione in poi i viaggi ci sono stati raccontati in mille modi; gli investigatori di casa Sellerio si mettono anche loro in cammino, zaino in spalla o trolley in policarbonato, in treno, aereo o automobile, addirittura a piedi. I loro viaggi si tingono subito di giallo perché inciampano in delitti e misteri che li costringono a indagini serrate che ognuno conduce a suo modo: ormai conosciamo bene l'abilità dei vecchietti del BarLume nel mettersi nei guai e le capacità deduttive del barista Massimo; il dinamismo di Amedeo Consonni, il rispettabile pensionato della Casa di ringhiera; lo stile inconfondibile innaffiato di birra di Petra e Fermín, coppia fissa del commissariato di Barcellona e, per restare in clima mediterraneo, l'ironico e autoironico Saverio Lamanna, l'ex addetto stampa di un politico che da giornalista disoccupato si impegna in casi complicati insieme alla sua spalla, il sicilianissimo Peppe Piccionello. Quel cuore buono e cattivo carattere di Rocco Schiavone, pieno di zone d'ombra e di contraddizioni, conduce le inchieste a modo suo, un po' fuori dalle regole, mentre Carlo Monterossi, l'autore televisivo detective per caso, è ormai in piena sintonia con i poliziotti Carella e Ghezzi. In giro per il mondo, bagagli in mano, le possibilità di trovarsi coinvolti in misteriosi intrighi si moltiplicano; e i nostri amati investigatori, per districare la matassa, saranno costretti ad affinare le loro capacità deduttive.
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