Nato dal fuoco, scolpito dal ghiaccio, rifinito dal vento, dall'acqua e dalla neve: il massiccio dei monti Cairngorm, nella Scozia nordorientale, chiamato anche «l'Artico della Gran Bretagna», è il protagonista di questo capolavoro della letteratura di alpinismo. L'autrice, la scrittrice scozzese Nan Shepherd, lo ha esplorato per tutta la vita, percorrendolo in lungo e in largo in un eterno ritornare, scoprire, ricordare. «Eterno» perché muoversi negli spazi di queste montagne, vibranti delle energie che operano da milioni di anni nell'universo, significa per lei entrare in contatto con la vera essenza della natura e di se stessi. In quel moto che è al tempo stesso contemplazione, i sensi si acuiscono per percepire suoni, colori, profumi e consistenze e la mente li accompagna, dapprima rapita e poi forte di una nuova consapevolezza. Chi ha dimestichezza con la montagna conosce questa pienezza nella rarefazione, questa vertigine così vicina al filosofare nel suo senso più originario; ma Nan Shepherd ha trovato meglio di chiunque le parole per descriverla. Ognuno di noi ha un luogo - una montagna, ma anche un bosco, un sentiero, un fiume, una vallata - nei confronti del quale prova un intimo senso di appartenenza. "La montagna vivente" è il libro da portare con sé per compiere ancora una volta quell'escursione prediletta.
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