Il prestigio dell’arte medica nell’Egitto antico ci è testimoniato da opere monumentali costituite da alcuni papiri famosi – così come l’architettura ha la dimostrazione della sua magnificenza nella “grande piramide”. Ma mentre la fama degli architetti egizi non si tradusse in una loro ricerca documentabile da parte di altri paesi, esiste una eloquente documentazione della richiesta di medici egizi che si ebbe nel mondo antico, fino all’impero romano. Ma questa volta, a Roma, sono i monumenti di pietra che ci parlano del fascino dell’Egitto antico, mentre i corpi dei medici non sopravvivono. Sopravvive però la loro millenaria esperienza nelle opere che ci sono pervenute in lingua greca e che hanno assunto il nome di figure simboliche, come Ippocrate e Galeno. La medicina – come l’architettura, la cronometria, la scrittura … - è ancora una delle grandi eredità trasmesse dalla terra del Nilo. O meglio: la terra del Nilo, per motivi climatici e ambientali, è uno dei principali testimoni del processo di civiltà che sul filo dei millenni ha espresso lo scenario attuale. Questo volume illumina questi scenari poco noti e sicuramente meno noti delle opere architettoniche degli Egizi.
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