giovedì 30 giugno 2016

Porta Manazzo



 Salendo a Centa san Nicolò
 Poco sotto il Sindech
 Sul percorso della 100 km dei Forti
 In località Virti
 Spaventa passeri

 A baita Cangi
Scendendo verso malga Porta Manazzo

 Salendo a Porta Manazzo
 Salendo a Porta Manazzo
 A Porta Manazzo
 Inzia la discesa...
 ...e subito un tratto a piedi
 Ripidi tornanti



Scultura in val di Sella

dislivello 1800 m
Ale & Davide

L'idea era di andare a fare una traversata in Dolomiti ma viste le previsioni abbiamo preferito restare più vicini e più bassi di quota. La discesa da porta Manazzo è lunga e abbastanza tecnica e in diversi tratti, a differenza di Davide che l'ha fatta tutta montato, ho preferito scendere e spingerla per evitare spiacevoli traumi accidentali. Fortunatamente avevo un borraccione di riserva perchè, una volta arrivati sull'altopiano, la possibilità di far rifornimento idrico è pressochè nulla.

mercoledì 29 giugno 2016

Rifugio Sette Selle




 I gemelli salendo in val del Laner
 Un bell'esemplare di Macrolepiota procera
 Al rifugio 7 selle
 Rododendri in val del Laner
Scendendo a Palù

Dislivello 605 m
Ale & Erika

Partire dal parcheggio sotto il paese di Palù, invece che da quello a pagamento situato in loc. Frotten, allunga solo di un po' il percorso ed è gradevole e piacevole anche nel periodo estivo. Purtroppo, probabilmente, un sacco di gente che va in montagna per camminare fatica a fare 100 m di dislivello in più e si lamenta continuamente, non a torto, concordo, del costo esagerato del parcheggio a Frotten arrivando al punto di disertare la zona che, secondo me, nelle vicinanze di Trento è una delle più belle e incontaminate. Ciò incide negativamente sui passaggi al rifugio Sette Selle: è frustrante per i gestori non vedere nessuno che transista in quelle zone. Orsù montanari!, non rinunciate alle bellezze della val dei Mocheni. Camminate un po' di più e mandate un segnale al comune di Palù.

Corno di Tres


 I bei prati al rifugio Predaia
 In vetta al Corno di Tres
Un bel sentiero scende verso Vervò


dislivello 960 m
Ale

Pur essendo partito abbastanza alto, il caldo è stato bello intenso per buona parte del percorso. La scelta del Corno di Tres è stata però azzeccatta visto il poco tempo a mia disposizione.

I cani della neve

Dalle terre estreme della Siberia, dove il candore gelido della neve ricopre ogni prato e le temperature arrivano a -50°C, Nicolas Vanier ha iniziato il suo viaggio straordinario: su una slitta insieme ai suoi dieci cani attraversa 6.000 chilometri, partendo da un piccolo paesino che si affaccia sul più vasto degli oceani, il Pacifico, per arrivare al più grande lago al mondo, il Bajkal. Passando per la Manciuria, la Cina del Nord e la Mongolia, la loro avventura tra i ghiacci e il silenzio diventa la storia di una profonda amicizia tra l'uomo e i suoi amici a quattro zampe: dall'incorreggibile Dark, che ha il pregio di farsi sempre sentire, alla leader Burka, che conduce la slitta e che non esita a mostrare la gelosia e la voglia di competizione. Correndo con loro sulle nevi, attraversiamo fiumi ghiacciati che, cedendo, tentano di inghiottire Nicolas e l'impavido husky Wolf. Attraversiamo tempeste di neve, terreni scoscesi e steppe sconfinate, in cui i cani possono correre felicemente liberi.Vediamo Nicolas e i suoi dieci fidati compagni dormire all'addiaccio nel regno delle tigri siberiane, scontrarsi con alci e linci e, nella solitudine del loro viaggio, entrare in contatto con l'ospitalità e il calore di abitanti locali e popolazioni nomadi. Una lunga traversata delle terre più estreme e impervie, tra maestosi paesaggi che, come sinfonie della natura, fanno da sfondo a un'avventura unica, all'insegna dell'amicizia. 



"Com'è possibile giudicare realista il principio della crescita infinita su cui si basa l'economia mondiale, con l'indispensabile corollario dell'indebitamento, che poi è ciò di cui si nutre questo sistema artificiale? Come non considerare le contraddizioni di questo modello incapace di produrre senza distruggere e che quindi intrinsecamente portatore dei geni della sua stessa distruzione?"

martedì 28 giugno 2016

Fenner Bach - forra di Favogna

 All'inizio del torrente
 




 Erika in mezzo alla cascata
 Una bella cascatona da inizio al tratto più interessante del percorso
  Matteo
 Andrea dopo la calata più alta
 Matteo e Erika
 Erika
Erika sull'ultima calata
 Alla fine del torrente
Particolare di Magrè


Ale & Erika, Andrea, Matteo

sabato 25 giugno 2016

Ragionevoli dubbi

"Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano c'è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n'è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell'altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare". L'avvocato Guido Guerrieri deve correre questo rischio. C'è un uomo in carcere che si dichiara innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. Le circostanze sono schiaccianti e lui stesso, in un primo momento, aveva confessato. Ma c'è però la possibilità che sia finito in una trappola orchestrata dall'avvocato di primo grado. Un maledetto imbroglio, dunque, che Guerrieri è restio a caricarsi, e non solo perché tutte le apparenze sono contro. Il detenuto non è una faccia nuova: ai tempi del movimento studentesco lo chiamavano Fabio Raybàn, picchiatore fascista ossessione dell'adolescenza di Guido. C'è anche una situazione personale ambigua che coinvolge l'avvocato: la fine forse di un amore, l'inizio pericolosissimo di un altro, e in ciascuno di questi incroci sembra materializzarsi lui, il detenuto che si proclama disperatamente innocente.

Storia del pinguino che tornò a nuotare

È quasi sera nella baia di Punta del Este, in Uruguay. Si sente solo il rumore delle onde che si abbattono lievi sulla battigia e lo stridere dei gabbiani. Per Tom, professore d’inglese, è l’ultimo giorno di vacanza, prima di tornare a Buenos Aires, dove insegna. Improvvisamente sulla spiaggia scorge una colonia di pinguini coperti di petrolio, ormai senza vita. Ma in lontananza c’è qualcosa che ancora si muove. Il professore si avvicina e si accorge che un pinguino, uno solo tra centinaia, è sopravvissuto. I suoi occhi chiedono aiuto. Anche se è in fin di vita, Tom decide di provare a salvarlo in tutti i modi. Corre a casa e, con delicatezza, riesce a pulirlo. Il pinguino si salva, e grazie alle cure si riprende. Ma quando Tom tenta di riportarlo al mare, nel suo ambiente naturale, il pinguino non vuole entrare in acqua e inizia a seguirlo. Il professore non può resistere a quelle buffe zampette e a quel becco socchiuso e lo porta a Buenos Aires con sé. Questo è l’inizio della grande amicizia fra Tom e Juan Salvador il pinguino, fatta di corse su una vecchia motocicletta solo per vedere il mare, cene a base di pesce crudo e partite della squadra di rugby della scuola in cui il professore insegna e di cui Juan Salvador diventa la mascotte. Perché Juan Salvador è un pinguino speciale e cambia la vita di tutti quelli che lo conoscono, soprattutto quella di un ragazzo che ha troppa paura dell’acqua. Insieme a lui, forse, anche il pinguino troverà di nuovo il coraggio di tornare a nuotare…