lunedì 31 dicembre 2018

La trilogi dei colori

 Il primo libro è bianco e riposante, come la neve e l'Asia che lo ispirano, perché la poesia giapponese resta un territorio vergine di una bellezza sorprendente. Il secondo libro è nero e angosciante, come la musica di un violino, perché la musica e l'Italia hanno un'atmosfera strana, come lo sguardo di una donna dagli occhi scuri. Il terzo libro è del colore dell'oro e del sole, come il sogno folle di un apicoltore, perché l'Africa, il deserto, il miele e il sole rendono pazzi di gioia coloro che osano toccarli e bruciarli.

domenica 30 dicembre 2018

sabato 29 dicembre 2018

Monte Corona

 Fregasoga, monte Croce e Rujoch
Monte Bondone
Ville di Giovo verso Marzola e Vigolana

dislivello 400 m
Ale

Avanzando un po' di tempo libero sono andato a vedere il tramonto, oggi spettacolare, dalla cima del monte Corona.

Val manara



dislivello 600 m
Ale

venerdì 28 dicembre 2018

Non c'è più tempo

Siamo un pezzo di natura, lo dice la scienza ecologica, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Partiamo da dove posiamo i nostri piedi. Ogni secondo in Italia spariscono sotto cemento e asfalto 2 metri quadrati di suolo. Eppure il suolo è la nostra assicurazione sul futuro, per produrre cibo, per filtrare l'acqua, proteggerci dalle alluvioni, immagazzinare CO2. La sua perdita irreversibile è un grave danno per noi e per figli e nipoti. Tanto piú in epoca di riscaldamento globale che, inducendo fenomeni meteorologici estremi – alluvioni, siccità, ritiro dei ghiacciai e aumento dei livelli marini – minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent'anni, e propone qui un compendio di riflessioni, prendendo lezioni di metodo e di vita da Primo Levi.

giovedì 27 dicembre 2018

Foto al crepuscolo

 Palù e il bondone al tramonto
 La chiesetta di San Leonardo con Gronlait e Fravort
Una bellissima luna piena

Val manara con Davide

Gronlait e Fravort visti dal Doss de le Cornelle

dislivello 750 m
Ale&Davide

Resto qui

Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole. L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.

domenica 23 dicembre 2018

Viote e Doss dei Cavai







Ale&Erika&Federico, Anna&Andrea

Alba in Bondone

 

 Alba su Trento e le catena di cima 12
 Carè Alto e le altre cime del gruppo dell'Adamello
Gruppo dell'Adamello e del Brenta

dislivello 800 m
Ale&Andrea

venerdì 21 dicembre 2018

Vertical vecia funivia

 
 La vecchia chiesa a Zambana Vecchia
 In alta val Manara verso la val d'Adige


dislivello 600 m
Ale

mercoledì 19 dicembre 2018

La montagna vivente

Nato dal fuoco, scolpito dal ghiaccio, rifinito dal vento, dall'acqua e dalla neve: il massiccio dei monti Cairngorm, nella Scozia nordorientale, chiamato anche «l'Artico della Gran Bretagna», è il protagonista di questo capolavoro della letteratura di alpinismo. L'autrice, la scrittrice scozzese Nan Shepherd, lo ha esplorato per tutta la vita, percorrendolo in lungo e in largo in un eterno ritornare, scoprire, ricordare. «Eterno» perché muoversi negli spazi di queste montagne, vibranti delle energie che operano da milioni di anni nell'universo, significa per lei entrare in contatto con la vera essenza della natura e di se stessi. In quel moto che è al tempo stesso contemplazione, i sensi si acuiscono per percepire suoni, colori, profumi e consistenze e la mente li accompagna, dapprima rapita e poi forte di una nuova consapevolezza. Chi ha dimestichezza con la montagna conosce questa pienezza nella rarefazione, questa vertigine così vicina al filosofare nel suo senso più originario; ma Nan Shepherd ha trovato meglio di chiunque le parole per descriverla. Ognuno di noi ha un luogo - una montagna, ma anche un bosco, un sentiero, un fiume, una vallata - nei confronti del quale prova un intimo senso di appartenenza. "La montagna vivente" è il libro da portare con sé per compiere ancora una volta quell'escursione prediletta.

Al Cason




dislivello 400 m
Ale&Erika

domenica 16 dicembre 2018

Cason




dislivello 400 m
Ale&Erika

Dopo la sciatina di stamattina avanzava ancora un po' di tempo libero e allora, con la complicità dei nonni, siamo riusciti a fare due passi veloci fino al Cason.

Alba in Bondone

 


 Catena di cima 12


 Carè Alto
Tre cime del Bondone

dislivello 800 m
Ale&Davide

Fuga in Europa

L'Europa sta invecchiando e si sta spopolando. L'Africa è piena di giovani e di vita. La migrazione di massa, appena iniziata, è per modalità e dimensioni la sfida piú drammatica del ventunesimo secolo.L'Unione Europea conta oggi 510 milioni di abitanti che invecchiano; l'Africa un miliardo e 250 milioni, il 40% dei quali ha meno di quindici anni. Nel 2050, ci saranno 450 milioni di europei contro 2 miliardi e mezzo di africani. Da qui al 2100, tre persone su quattro del mondo saranno nate a sud del Sahara. L'Africa «sta emergendo» e, uscendo dall'assoluta povertà, si mette in marcia. Se gli africani replicheranno ciò che è sempre avvenuto e avviene nella storia dell'umanità, fra trent'anni l'Europa avrà dai 150 ai 200 milioni di afro-europei, rispetto ai 9 milioni odierni. Una pressione migratoria di questa portata sottoporrà l'Europa a una prova senza precedenti, col rischio di portare al parossismo la spaccatura tra élite cosmopolite e populisti difensori del suolo. Se lo stato sociale senza frontiere è una pia illusione, immaginare di fare del Mediterraneo il fossato di una «fortezza Europa» - erigendo intorno al continente della ricchezza e della sicurezza sociale dei muri per arrestare il flusso - dissolverebbe le basi stesse dell'Europa.

giovedì 13 dicembre 2018

Medicina Egizia

Il prestigio dell’arte medica nell’Egitto antico ci è testimoniato da opere monumentali costituite da alcuni papiri famosi – così come l’architettura ha la dimostrazione della sua magnificenza nella “grande piramide”. Ma mentre la fama degli architetti egizi non si tradusse in una loro ricerca documentabile da parte di altri paesi, esiste una eloquente documentazione della richiesta di medici egizi che si ebbe nel mondo antico, fino all’impero romano. Ma questa volta, a Roma, sono i monumenti di pietra che ci parlano del fascino dell’Egitto antico, mentre i corpi dei medici non sopravvivono. Sopravvive però la loro millenaria esperienza nelle opere che ci sono pervenute in lingua greca e che hanno assunto il nome di figure simboliche, come Ippocrate e Galeno. La medicina – come l’architettura, la cronometria, la scrittura … - è ancora una delle grandi eredità trasmesse dalla terra del Nilo. O meglio: la terra del Nilo, per motivi climatici e ambientali, è uno dei principali testimoni del processo di civiltà che sul filo dei millenni ha espresso lo scenario attuale. Questo volume illumina questi scenari poco noti e sicuramente meno noti delle opere architettoniche degli Egizi.

mercoledì 12 dicembre 2018

Lavori di fino sul nuovo sentiero in val Manara

 
 Uno dei due cartelli che indicano il sentiero
 Parte intermedia
 Alle Cros dei Francesi
 Inzia la discesa



dislivello 600 m
Ale&Erika

Alba in Bondone

 
 Dolomiti di Brenta
 Carè Alto
 Tre cime del Bondone
 Brenta centrale



dislivello 800 m
Ale&Andrea