martedì 30 agosto 2016

Ancora nei boschi per funghi

 Amanita Muscaria
Boletus Delicious

L'arte di collezionare mosche

«Nessuna persona sensata si interessa alle mosche», e soprattutto, ahimè, non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nell’idilliaca isoletta svedese dove si è trasferito e di cui è uno dei maggiori esperti e collezionisti. E sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da un’altra ottica, l’alfabeto di una lingua nuova per leggere il paesaggio, e forse il mondo. La lentezza; la poesia dell’attesa; la sicurezza del vivere entro i confini ristretti di un’isola perché «si dorme meglio con la porta chiusa»; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dell’esistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera, affascinati dalla catalogazione: attraverso divagazioni, storie, aneddoti si resta presi nella rete di un’incantata affabulazione, fino a scoprire che «tutti nell’intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Un inclassificabile romanzo-conversazione in cui all’esperienza dell’autore fa da controcanto l’avventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie: un don Chisciotte alla Balzac, esploratore in Kamčatka, nella Birmania dei tagliatori di teste, in luoghi selvaggi che erano allora chiazze bianche sulle carte geografiche, illustre scienziato e teorico visionario dell’esistenza di Atlantide. L’uomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che basta contemplare il proprio giardino, che l’arte di porsi limiti è forse il suo segreto?

Oscar e la dama in rosa

Testa Pelata ha dieci anni e il soprannome gliel'hanno dato per via del cranio completamente pelato a causa delle cure per il cancro a cui si sottopone. La sua vita trascorre in ospedale, in un reparto riservato ai bambini con malattie gravi, i suoi unici amici. Soffre, sa che cure e trapianti non hanno avuto buon esito, sa che presto morirà, eppure quello che a prima vista sembrerebbe un quadro funesto si rivela una meravigliosa e movimentata avventura per merito di Nonna Rose, una "dama rosa", come vengono chiamate le volontarie che prestano assistenza ai degenti, per via, appunto, del camice rosa che indossano. Nonna Rose trasforma gli ultimi dodici giorni di vita del bambino in un'epopea rutilante di avvenimenti, gli fa vivere l'esistenza che non vivrà, lo mette in grado di vedere esauditi desideri che non avrebbe avuto il tempo di desiderare.

venerdì 26 agosto 2016

Grigno







 


 




 



Ale & Pier

Un lungo, stretto e lunghissimo corridoio dove il rumore dell'acqua, che è davvero tanta, un po' ti mette soggezione..questo è il Grigno. 

Emozioni personali a parte il Grigno è un lungo e faticoso torrente con una portata elevatissima e senza alcuna via di fuga. Le 15 calate sono tutte o quasi asciutte per evitare il potente flusso. Nei tratti stretti è un piacere farsi spingere dalla corrente anche se bisogna sempre stare all'occhio. Una staffa può essere utile per attrezzare la calata che si trova poco dopo la cascata delle Valchirie. Prima di intraprendere la discesa è fondamentale controllare la portata al paese di Grigno e se sembra abbondante meglio optare per qualcos'altro. In caso di previsioni meteo incerte scartate subito l'idea della discesa perchè i bacini a monte potrebbero scaricare provocando un'improvvisa piena.


I dati relativi alla portata del torrente nel periodo della nostra discesa a dx

giovedì 25 agosto 2016

Sette maghi

La rocambolesca sconfitta dell’aviazione italiana a Reykjavík e uno spassoso gerarca fascista che «inveisce nell’italiano più bello che ci sia: 400 parole al minuto, mulinando braccia e gambe». La storia di un ragazzino islandese che si convince di essere Napoleone Bonaparte. Thordur lo Zoppo e la più grande protesta dei lavoratori d’Islanda. Un esploratore letterato che si autoproclama imperatore di Atlantide e l’estenuante ricerca di una terra vista in sogno dall’imperatore cinese che si scoprirà essere l’India. È tutto il mondo di Halldór Laxness – originale, allegorico, folle e imprevedibile – che rivive in questi splendidi racconti, pubblicati nel 1942 ma scritti nel corso di diciassette anni. Credenze popolari e vicende storiche, assurdo e realtà, mito e magia si mescolano sotto lo sguardo scanzonato dell’autore, dando vita a una grande narrazione che riesce a parlarci di temi sociali e quesiti universali, senza mai perdere la sapiente leggerezza dell’ironia. Come sempre particolari e indefinibili, quello che ci restituiscono questi magistrali testi brevi, accanto ai ben più noti e monumentali romanzi, è la poesia primordiale, lo stile trasognato e l’inconfondibile umorismo che echeggia in tutta l’opera del grande Premio Nobel islandese.

Chegul e Marzola



 Sulla ferrata del Chegul
 In vetta alla cima Nord della Marzola
 Il Brenta visto dalla Marzola
 Scendendo a forcella Marzola con la cima Sud e la Vigolana
 L'ultimo tratto prima della cima Sud
In vetta alla cima Sud

dislivello 980 m
Ale & Erika

Dal Compet al lago delle Prese



 Malga Masi
 A malga Masi verso cima 12
 Salendo a la Bassa
 Salendo a la Bassa
 Quasi a la Bassa
 Da la Bassa verso Brenta e Carè Alto
 Tagliando la val Portella
 Scendendo verso il rif. Serot
  Scendendo verso il rif. Serot
 Poco sopra il laghetto delle Prese
 Al laghetto delle Prese
 Scendendo alle Pozze
 Baita alle Pozze
Il Portule

dislivello 980
Ale & Pier

Leno di Terragnolo

 













In questi giorni, la sera ho portato diversi amici a rinfrescarsi le idee nel Leno. Da non sottovalutare la performance di Daniele che, oltre a scendere il torrente con la sola mezza muta, si è anche fatto tutti i bei saltoni che il Leno può offrire.